Pamela Lyndon Travers è una scrittrice di romanzi per l'infanzia che vive a Londra e fa impazzire il suo editore. Da vent'anni Mr. Russell prova a convincerla a cedere i diritti di "Mary Poppins" a Walt Disney. Ossessionato dalla promessa fatta alle sue figlie, Mr. Disney sogna di realizzarne un musical in technicolor con pinguini animati e spazzacamini volteggianti. Cocciuta e ostinata a rendere la vita un inferno a chiunque, Miss Travers si persuade a partire per la California. Impermeabile agli ossequi e all'amabilità di Walt Disney e dei suoi assistenti, Pamela si siede in cattedra e passa in rassegna lo script e la sua infanzia, sublimata nei suoi romanzi. Cresciuta in Australia da una madre fragile e un padre sognatore, costretto a lavorare in banca e deciso ad affogare la propria vita nell'alcol, Pamela ha inventato Mary Poppins per salvare il suo papà e i Mr. Banks del mondo. Assediata dai ricordi e dal corteggiamento di Disney, che intuisce il dolore radicato nell'infanzia, Pamela dovrà infine decidere del suo futuro e di quello della sua celebre governante.

 

Scheda “My Movies”

Alla maniera di Mary Poppins, di cui Saving Mr. Banks racconta la trasposizione dalle pagine allo schermo, il film di John Lee Hancock è coinvolgente e spruzzato di un gradevole sentimentalismo. Uno spettacolo popolare che nasconde un segreto e ribadisce il fascino inalterato di Mary Poppins, tata volante portata dal vento che inventa parole e manda giù pillole amare con lo zucchero. A 'governare' con meno indulgenza Saving Mr. Banks è Pamela Travers, creatrice di Mary Poppins decisa a preservare l'aura mitica della sua invenzione più felice dalla riduzione cinematografica e scintillante di Mr. Disney. Attrice di prosa convertita alla scrittura, Pamela Travers nasce a Maryborough in Australia e si trasferisce a Londra col 'vento dell'est' e un dolore chiuso nel cuore e nel cognome. Travers era il nome del padre, morto troppo presto venendo meno alle promesse affettive fatte alla piccola Helen Lyndon Goff. Ma Helen ha resistito dentro Pamela, risalendo il passato, alimentando la scrittura e ispirando i suoi romanzi. Romanzi in cui la Travers concentra un'intera vita e trasforma in opera la dimensione informe del suo vissuto. Di quella testimonianza ci parla Saving Mr. Banks, ricordandoci la possibilità di aprirci ad altri mondi, per fuggire dalla realtà e poi magari ritornarci con un maggiore grado di consapevolezza. La breccia verso l'altro mondo intuita da bambina e sognata da adulta, Pamela l'ha trovata nella sua governante volante, che mentre rassetta converte i genitori al culto dell'immaginazione, delizia i bambini e si prende cura dei loro padri in ambasce. E i padri sono i destinatari di questa commedia che avanza contesa tra due personaggi e due movimenti, uno di resistenza (Miss Travers) e uno di assedio (Mr. Disney). Da vent'anni Disney prova ad acquistare i diritti di "Mary Poppins" perché ha fatto una promessa alle sue figlie, da altrettanti la Travers resiste perché ha fatto una promessa a suo padre. Promesse che generano ansia e rivelano un rimosso, un'infanzia ingrata e una 'domanda di padre' mai accolta che li ha lasciati esposti e indifesi. Realizzare l'adattamento cinematografico di "Mary Poppins" consente allora ai protagonisti di fare i conti col genitore e di 'riparare' con l'immaginazione. Interpretato senza sbavature e cedimenti descrittivi da Emma Thompson e Tom Hanks, bravi a scavare nella coscienza dei propri personaggi scovando la propria attitudine fanciullesca, Saving Mr. Banks sparge una gioia misteriosa che alleggerisce i toni drammatici, assorbe il pragmatismo magico della tata perfetta e compensa la mancanza del padre reale con la produzione lirica di uno immaginario. Un padre che i movimenti coreografici, le invenzioni sceniche, gli sfondi a disegni animati e una rosa di canzoni indimenticabili permettono di salvare e celebrare, restituendo a Pamela e a Walt tutto il senso della loro eredità di figli. Questo è il segreto intimo di Saving Mr. Banks, comprare con due penny carta e spago, riparando il proprio aquilone e la propria infanzia.

 

Tratto da “Mymovies.it”

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